AGESCI PR 5

AGESCI GRUPPO PARMA 5

                                    COMUNITA’ CAPI

                                    BRANCO “FIORE ROSSO”

                                    REPARTO “DON GIANNI PIZZAFERRI”

                                    CLAN “DELLE VETTE”

AGESCI

L’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI) è un’associazione giovanile educativa che si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scoutismo fondato da Baden-Powell, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi.

L’AGESCI è nata nel 1974, come iniziativa educativa liberamente promossa da credenti, dall’unificazione di due preesistenti associazioni, l’ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani), maschile, e l’AGI (Associazione Guide Italiane), femminile. Nell’azione educativa l’Associazione realizza il suo impegno politico, al di fuori di ogni legame o influenza di partito, tenendo conto dell’operato degli altri ambienti educativi. La sua diffusione, omogenea sul territorio nazionale, testimonia l’impegno civile al servizio del Paese attraverso la peculiarità del suo carisma.

I principi fondamentali propri dello scautismo, sono proposti attraverso un modello educativo che:

  • vede i giovani come autentici protagonisti della propria crescita, orientata alla “cittadinanza attiva”;
    • è attento a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani;
    • deriva da una visione cristiana della vita;
    • tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri;
    • offre alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di vivere esperienze educative comuni, al di là di ogni ruolo imposto o artificiosamente costituito, aiutando a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé e all’accoglienza dell’altro;
    • vive la dimensione della fraternità internazionale, che supera le differenze di etnia, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace.

L’associazione si articola su diversi livelli territoriali: gruppo, zona, regione, nazionale.

I soci adulti AGESCI sono donne e uomini che hanno accettato il patto associativo e che realizzano la loro presenza di servizio come Capi nei modi propri dello scautismo.

L’AGESCI è riconosciuta dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e fa parte delle APS (Associazioni di Promozione Sociale), del Forum Terzo Settore, di Libera, ed è riconosciuta dal Dipartimento di Protezione Civile.

LINK:

https://emiro.agesci.it/

COMUNITA’ CAPI

“Scopo dell’associazione è contribuire alla crescita dei ragazzi come persone significative e felici”

La Comunità Capi è una comunità di giovani adulti, donne e uomini, impegnati volontariamente e gratuitamente nel servizio educativo.

Attraverso la proposta scout offrono alle ragazze e ai ragazzi i mezzi e le occasioni per una maturazione personale e testimoniano le scelte fatte liberamente e vissute con coerenza. Il Capo infatti è colui che, riconoscendo la chiamata di Dio, sceglie liberamente di vivere lo stile del Vangelo, come cittadino e come cristiano, e di testimoniare questa scelta attraverso il servizio associativo. Un adulto che contribuisce alla crescita di ciascuno e della comunità, nella quale vive, nello spirito del fratello maggiore, testimoniando i valori scout con il proprio esempio.  Ciascun Capo aderendo al Patto Associativo AGESCI è testimone nella sua vita della Legge e della Promessa scout.

La Comunità Capi è luogo di formazione permanente per i Capi e di sintesi della proposta educativa. Cura l’attuazione del Progetto Educativo, l’unitarietà della proposta scout e il dialogo con le famiglie. Si pone anche come osservatorio dei bisogni educativi del territorio, in collaborazione con tutti coloro che operano nel mondo dell’educazione.

La Comunità affida a ogni Capo la conduzione di una unità, inserendolo in uno staff di unità. Tutti i Capi sono compartecipi della responsabilità educativa delle unità e dei ragazzi ed assicurano l’applicazione del Progetto Educativo. Ciascuno contribuisce alla proposta educativa secondo la propria sensibilità, esperienza e conoscenza metodologica.

L’Assistente Ecclesiastico è membro attivo della Comunità Capi.

Il Gruppo Scout Parma 5 è stato fondato nel 1973 presso la Parrocchia di San Leonardo.

Gestisce la casa scout di Provazzano che ospita gruppi scout e gruppi parrocchiali per uscite e campi.

Informazioni alla pagina facebook:  https://www.facebook.com/CasaScoutProvazzano/

I membri attuali della Comunità Capi:

Don Mauro, Samuele, Andrea, Marco, Simone, Sara, Giulia, Susanna, Maria, Camilla, Emanuele, Francesca, Lucrezia, Alberto, Jacopo, Francesco, Lubiana, Francesca, Beatrice, Giovanni, Pietro.

Le unità:

                Branco “Fiore Rosso”

                Reparto “Don Gianni Pizzaferri”

                Clan “Delle Vette”

Contatti: parma5@emiro.agesci.it

Documenti:

                Patto Associativo AGESCI

                Progetto Educativo PR5 2019/2021

BRANCO “FIORE ROSSO”

Fare del mio meglio

La branca Lupetti e Coccinelle si rivolge ai bambini e alle bambine compresi tra gli 8 e gli 11/12 anni e si propone di far vivere loro pienamente la fanciullezza come ricchezza in sé e come fondamento di un’autentica vita adulta.

La scelta caratterizzante il metodo della branca Lupetti e Coccinelle è l’Ambiente fantastico come traduzione pedagogica di un racconto. Per Ambiente fantastico si intende il gioco continuativo di un tema in cui sono immerse le attività proposte.

Il Gruppo Scout Parma 5 adotta l’ambiente fantastico della Giungla, vissuta attraverso Le storie di Mowgli tratte dai Libri della Giungla di Kipling nell’utilizzazione fattane da Baden-Powell, perciò i bambini e le bambine, rispettivamente lupetti e lupette, si riuniscono nell’unità del branco che prende il nome di Branco Fiore Rosso. I capi educatori contribuiscono ad immergere i bambini e le bambine nel grande gioco della Giungla acquisendo i nomi dei principali personaggi del Libro: Akela, Bagheera, Baloo, Kaa, Fratel Bigio, e tanti altri; mentre l’assistente ecclesiastico assume il nome del saggio elefante Hati.

Nel Branco il gioco è strumento fondamentale per proporre e svolgere le attività. Attraverso il gioco i bambini si misurano continuamente con se stessi, conoscono il proprio corpo, ne acquisiscono il controllo, si esprimono e comunicano con gli altri con creatività e fantasia. Giocando i bambini imparano a sperimentare, osservare e interiorizzare consapevolmente le regole, ad avere rispetto degli altri e a collaborare, ad accettare i propri limiti facendo sempre del proprio meglio per superarli.

Come mezzo pedagogico portante, il gioco consente la costruzione dei rapporti tra i bambini e tra questi e i capi. L’originalità della proposta scout infatti consiste nella capacità di suscitare relazioni autentiche, durature, solide e costruttive tra i ragazzi e tra questi e gli adulti. Il legame significativo tra i ragazzi e tra questi e gli adulti permette a ciascuno di riconoscere la dignità dell’altro e di esaltarne le ricchezze. È una relazione in cui al centro è posto il ragazzo, con i suoi ritmi, le sue necessità e la sua capacità di stupirsi, che vengono valorizzate all’interno della comunità di riferimento.

La comunità di branco è soggetto che educa. Nella comunità ciascuno riconosce la propria crescita e dalla comunità trae gioia e forza. Tali relazioni si vivono in un clima sereno basato sulla lealtà e sulla fiducia; in particolare i bambini sperimentano e imparano la fiducia reciproca e l’accettazione dell’altro. La comunità di branco è famiglia felice, dona ad ogni bambino e bambina la sicurezza di essere accolto ed inserito in un cammino personale di crescita da compiere insieme agli altri. La famiglia felice è alimentata da gesti, segni e momenti particolari che facciano comprendere a ciascuno la propria importanza come singolo, con la propria diversità e originalità, e il piacere di giocare insieme e di volersi bene.

Tutta la vita del branco è permeata dall’amore di Dio, sorgente della vera Famiglia Felice. I bambini sono accompagnati nella graduale maturazione della loro vita spirituale, superando così il naturale egocentrismo grazie all’incontro con Gesù e col suo Vangelo, a scoprirsi figli di Dio con la semplicità e il linguaggio caratteristico della loro età.

(Contenuti tratti da: “Regolamento Metodologico AGESCI 2019)

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REPARTO “DON GIANNI PIZZAFERRI”

Essere pronti

La branca Esploratori e Guide si rivolge ai ragazzi ed alle ragazze di età compresa tra gli 11/12 ed i 16 anni e si propone di favorire la realizzazione di una identità solida capace di entrare in relazione con gli altri. I ragazzi e le ragazze si riuniscono in gruppi chiamati Squadriglie. Più squadriglie formano l’unità chiamata Reparto.

Il Reparto del Gruppo Parma 5 è intitolato a Don Gianni Pizzaferri, parroco di San Leonardo dal 1973 al 1975, fondatore e primo assistente ecclesiastico del nostro Reparto. Il Reparto è composto attualmente da quattro squadriglie: Scoiattoli (femminile), Api (femminile), Volpi (maschile), Puma (maschile).

Caratteristiche principali del Reparto sono l’avventura e la vita all’aperto. L’atmosfera di avventura è l’esca educativa che spinge gli esploratori e le guide all’azione, mentre lo spirito scout e l’impegno a crescere nella fede sostengono la vita del reparto e le danno senso.

La natura è l’ambiente privilegiato in cui far vivere le attività ai ragazzi e alle ragazze del reparto, in cui sperimentare lo spirito di avventura, la curiosità dell’esplorazione e il gusto della sfida. Cogliere la natura come creato e quindi come dono gratuito di Dio educa alla consapevolezza di esservi inseriti non come padroni, ma come ospiti che devono rispettare e custodirne i ritmi e la storia, coscienti di esserne corresponsabili con le generazioni passate e future. La vita all’aperto, e l’ambiente più in generale, diventano la palestra per sperimentare situazioni sempre nuove e diverse che richiedono spirito di osservazione e capacità di adattamento.

Ma l’avventura nella pedagogia scout non si esaurisce solo nell’esplorazione dell’ambiente. Si tratta della più grande avventura di costruire se stessi, utilizzando in maniera imprevista e imprevedibile le esperienze acquisite durante l’infanzia e di cui ci si va arricchendo nell’adolescenza; è l’avventura di scoprire il mondo e riorganizzare la conoscenza secondo schemi personali; è l’avventura di provare se stessi in rapporto al mondo e agli altri.

Diventa allora determinante l’esercizio dello scouting: l’arte di osservare la realtà vissuta, di interpretarla e di agire conseguentemente in essa. Non si tratta, quindi, solo di un insieme di tecniche, ma di un modo di affrontare l’esistenza che favorisce anche lo sviluppo di uno stile progettuale. Le tecniche dello scouting stimolano nei ragazzi e nelle ragazze l’assunzione di responsabilità, la concretezza e il senso della competenza, la padronanza di capacità organizzative e di soluzione di difficoltà impreviste, la creatività, l’essenzialità e il senso del valore delle cose, nonché la collaborazione reciproca fra le persone.

Lo scouting trova la sua attuazione nello strumento dell’Impresa, cardine della vita di Reparto e luogo privilegiato dove vivere l’avventura. La vita dell’unità è un susseguirsi di imprese. Le imprese aiutano gli esploratori e le guide a sviluppare il senso critico, a portare a compimento ciò che si è iniziato, a vivere con lealtà la democrazia nelle strutture, ad acquisire nuove competenze, a incidere nella realtà per produrre piccoli cambiamenti, attraverso realizzazioni impegnative a misura dei ragazzi e delle ragazze. L’impresa è prima di tutto uno stile, il modo di fare le cose. Conseguentemente è anche un metodo per imparare a progettare ciò che si vuol essere e ciò che si vuole realizzare, e a esserne consapevoli.

I Capi agiscono in modo che la vita delle Squadriglie e del Reparto in generale sia animata da un vero spirito scout, impegnata da imprese avvincenti e tale da contribuire alla massima valorizzazione possibile di ogni esploratore e guida come protagonista. Stimolano la curiosità e la scoperta avventurosa di Cristo e della sua proposta di vita. I ragazzi e le ragazze sono accompagnati ad acquisire competenze e buone abitudini come risorse per vivere nella fedeltà l’amicizia con Gesù e per essere utili agli altri, in vista di quella nuova stagione di scelte più consapevoli e di impegni più esigenti che caratterizza l’autonomia adolescenziale e giovanile. Il cammino di fede proposto a ragazzi e ragazze di questa età è quindi un sentiero di “educazione alla libertà” e di scoperta e di accoglienza di Cristo come garanzia di libertà.

(Contenuti tratti da: “Regolamento Metodologico AGESCI 2019)

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CLAN “DELLE VETTE”

Servire

La Branca Rover/Scolte si rivolge ai giovani e alle giovani di età compresa tra i 16 ed i 20/21 anni e si propone di accompagnarli, nell’impegno dell’autoeducazione, verso una vita adulta caratterizzata da autonomia, maturazione della capacità di scegliere, responsabilità verso se stessi e gli altri, disponibilità al servizio del prossimo. I giovani e le giovani si uniscono in comunità di Rover e Scolte, articolate in un primo momento chiamato Noviziato e in un secondo chiamato Clan.

Il clan del Gruppo Parma 5 prende il nome di Clan delle Vette.

La vita del Clan è luogo e tempo di scelta, di fedeltà e di maggiore responsabilità verso di sé e verso la comunità. È momento di formazione all’età adulta. L’età dei ragazzi a cui è rivolta la proposta li pone di fronte alle prime sfide impegnative che riguardano gli affetti, la famiglia, le scelte sociali e politiche, il lavoro, il tempo libero. Le esperienze proposte in branca R/S tendono perciò a stimolare i ragazzi e le ragazze a compiere scelte adulte per la propria vita, a progettare la persona che vogliono essere rispetto alla proposta dello scautismo e a terminare quindi il percorso con la Partenza.

I Rover e le Scolte fanno esperienza concreta di Comunità, di Strada, di Servizio, di Cittadinanza, di Fede. Elementi complementari e indissociabili, sono l’espressione della visione globale dell’Uomo e della Donna della Partenza.

I Capi, testimoniando con fedeltà e impegno le scelte del Patto Associativo, rappresentano un esempio concreto del progetto di Uomo e Donna della Partenza e aiutano ciascun membro della comunità ad essere protagonista effettivo della propria crescita, a dare un senso alle esperienze vissute e ad inserirle in un contesto di continuità e coerenza.

Poiché la Comunità R/S prende come punto di riferimento la comunità di Gesù con i suoi discepoli, ogni esperienza che essa vive è, più o meno esplicitamente, esperienza di fede. Il ragazzi e le ragazze vivranno il dinamismo vocazionale della fede cristiana con lo stile proprio della Spiritualità della strada. La strada è caratterizzata da tratti di essenzialità, fedeltà, gioia, sacrificio, precarietà, attenzione all’altro, ed è occasione d’incontro e di silenzio, di scoperta della bellezza del creato, di abbandono fiducioso alla Provvidenza e di condivisione. Pertanto, la spiritualità della strada è disponibilità ad una continua crescita, secondo l’azione dello Spirito, al confronto e superamento delle proprie paure, verso il raggiungimento della piena maturità in Cristo. L’apostolo Paolo, che incontrò Cristo sulla via di Damasco e diventò instancabile annunciatore del Vangelo, illumina il senso profondo della strada che è attitudine al silenzio per cogliere la voce di Dio e dei fratelli e scuola di fedeltà all’amore di Cristo.

(Contenuti tratti da: “Regolamento Metodologico AGESCI 2019)

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